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Freelancecamp: l’edizione online 2020

Venerdì ho partecipato al mio secondo Freelancecamp. Stavolta non c’erano la spiaggia, il sole e il mare ma il calore delle persone l’ho sentito fortissimo anche attraverso il monitor del pc.

Per la prima volta da quando esiste il primo appuntamento del Freelancecamp è stato online, su Zoom. Oltre 200 facce felici da tutta Italia. A condurre la splendida Alessandra Farabegoli, ottima padrona di casa.

Con il cambio di location è cambiato anche il programma: 10 talk da 8 minuti ciascuno e 2 networking corner virtuali. Un’organizzazione che ho apprezzato tantissimo.

Il chiacchiericcio tipico da Freelancecamp non è mancato: per 3 ore di fila la chat è stata un gorgogliare di parole, commenti, confessioni – come ”no, indosso i pantaloncini da mare!” alla domanda di Anna Turcato, consulente d’immagine – tantissimi cuori, punti esclamativi e di gioia e grandi parentesi di sorrisi.

Qualche spunto dall’edizione online

Che l’edizione sia offline o online se partecipi al Freelancecamp sai che oltre a essere circondato da affetto impari tantissime cose per diventare un freelance migliore. Ecco cosa ho imparato io:

  • come fare uno speech online con slide alternative: testo nero su foglio bianco, comparsa e scorrimento manuale. Geniali le striscioline improvvisate di fogli di Alessandro Pedori e la versione A4 organizzata di Barbara Pederzini. Addio panico da pdf che non funzionano, condivisione che non parte e tempo che sfugge!
  • tantissimi consigli – quelli che anche se li sai già è bene che qualcuno te li ripeta – su come sconfiggere la FOMO – Fear Of Missing Out, ovvero la paura di rimanere escluso.
    Cosa è meglio fare quando tutto il mondo decide di unirsi per sostenere una causa comune come è avvenuto di recente per #blacklivesmatter? In quell’occasione sono comparsi tantissimi muri neri nei post di Instagram. La risposta l’ha data Barbara Pederzini  – consulente creativa (di marketing e comunicazione) -con il talk “Mai più un muro nero…”.
  • le “5 frasi da dire ai (potenziali) clienti per iniziare bene un rapporto di lavoro” che ha suggerito Letizia Palmisano – giornalista ambientale che si occupa di comunicazione digitale – nel suo talk. La frase più bella? Quella da mettere in fondo alle mail perché a tutti i clienti sia chiaro come comunicare e quando aspettarsi una risposta alle email. Personalmente questo problemino mi è capitato solo una volta – finora – ma sto seriamente pensando di inserire quella frase in modo da evitare che capiti ancora.
  • un’alternativa al networking in presenza: le break-out room  di Zoom con nomi di drink: dieci minuti per conoscere altre persone e scambiare idee. Un saluto a te che hai condiviso le stanze “Long Island Tea” e “Black Russian“.

Ci vediamo a settembre?

E quando i talk erano finiti e già sentivo la nostalgia ecco l’annuncio di Alessandra: un’edizione estiva dal vivo a fine settembre nella bella Marina Romea. Non vedo l’ora di sapere il giorno per correre a prenotare. Adoro conoscere persone nuove e ascoltare le loro storie. Collaboro con altri freelance e sono sempre felice di iniziare nuove collaborazioni.

I talk sono già online ma fossi in te non perderei l’occasione di settembre!
Ci vediamo a Marina Romea?

Un altro motivo per partecipare? Potrai entrare nel networking corner: uno spazio dedicato a tutti i partecipanti del camp, ognuno ha una sua scheda personale. Così se conosci qualcuno lo ritrovi e se ti serve una figura in particolare con cui collaborare puoi cercarla proprio lì, filtrando per città e professione.

Se vuoi iniziare a recuperare le edizioni passate puoi partire dai miei spunti del Freelancecamp 2019 a Marina Romea:)

Ne approfitto per ringraziare di nuovo tutto il gruppo che c’è dietro all’organizzazione del Freelancecamp: ho amato la cura di ogni dettaglio dalle bellissime bag all’organizzazione – in pochissimo tempo – dell’edizione online.