L’idea di scrivere questo articolo mi è venuta durante la tappa bolognese del tour di Luisa Carrada e Annamaria Anelli per presentare le nuove uscite della collana delle Chiavi di Scrittura edita da Zanichelli.
Durante la chiacchierata, moderata da Giovanna Cosenza, qualcuno tra il pubblico ha chiesto un consiglio su come comportarsi quando sei lì davanti alla pagina bianca e non sai cosa scrivere, come superare la paura del foglio bianco. Probabilmente è un momento che hai vissuto anche tu. Le hai provate tutte: ti sei isolato da tutto e da tutti, hai messo alla giusta distanza il cellulare, hai pure fatto qualche minuto di meditazione ma niente non ti viene in mente nulla. Non riesci a scrivere.
Non è vero. Non è affatto vero che hai fatto tutto quello che serviva perché quella pagina non rimanesse bianca. Come ha detto Luisa Carrada: “la pagina bianca non esiste”.
Sfatiamolo quel mito per cui chi scrive per mestiere si mette al pc. o impugna una penna, comincia a scrivere ed all’improvviso tira fuori testi bellissimi – dove un testo bello è un testo che piace al lettore.
Non si comincia a scrivere nel momento in cui ti siedi “si comincia a scrivere molto prima”.
Ti starai chiedendo cosa vuol dire questa frase.
“La fase di scrittura è la più corta se siamo preparati”. È vero quando scrivo accade che – come in questo momento – mi tornano in mente cose che ho sentito giorni o mesi fa, immagini che ho visto, sensazioni che ho vissuto, posti che ho visitato, e, soprattutto, altri articoli che ho scritto.
“Così come avviene nella corsa, prima di iniziare a scrivere bisogna fare un pò di strechting.” E come diceva Hemingway “La prima stesura è shit”.
Scrivere richiede allenamento. Scrivi qualche riga oggi, poi domani, dopo domani e man mano non solo migliori la tua scrittura ma hai anche nuove idee per nuovi articoli, ad esempio.
“La scrittura alimenta se stessa. Se siamo perseveranti nell’allenarci scopriremo il piacere di correre, il piacere di scrivere.”
Quindi, ricorda “la pagina bianca non esiste”.
Nel caso fossi curioso di leggerla riporto la citazione, per intero, della risposta di Luisa Carrada:
Se abbiamo progettato e studiato il tema, la pagina bianca non esiste. […]
Si comincia a scrivere molto prima.
La fase di scrittura è la più corta se siamo preparati.
Così come avviene nella corsa, prima di iniziare a scrivere bisogna fare un pò di strechting.
La scrittura alimenta se stessa.
Se siamo perseveranti nell’allenarci scopriremo il piacere di correre, il piacere di scrivere.
Pagina bianca non ti temo!
“La pagina bianca non esiste”. È questa la frase che mi torna in mente ogni volta che mi approccio a una nuova azienda da raccontare, a un nuovo settore di cui magari non avevo mai scritto prima.
Come quella volta che mi proposero di entrare a far parte del gruppo di lavoro che scrive gli articoli per il blog di KONE Motus. Non avevo mai scritto di persone con difficoltà motorie o di dispositivi che le aiutassero.
Ma quando mi sono ritrovata a scrivere il primo articolo per il blog la pagina non è rimasta bianca a lungo perché avevo già scritto tanto di altro e perché avevo anche studiato.
Sì avevo studiato il target, gli obiettivi da raggiungere tramite la scrittura degli articoli e, ovviamente, il beneficio per i lettori.
Ed è così ogni volta che qualcuno mi chiede di raccontare la sua azienda o i suoi prodotti/servizi. Non è vero che se non conosco un settore non posso raccontarlo, non posso comunicarlo in modo efficace e farlo arrivare alle persone a cui è destinato. Questo vale per me e per tutti i copywriter.
Perché saper scrivere bene non è necessariamente un dono ma è anche il risultato di un continuo allenamento.
C’è un messaggio che vuoi far arrivare a chi legge? Hai un’azienda e vuoi far conoscere a tutti i tuoi valori?
Vuoi che qualcuno ti aiuti a raccontare la sua identità e i suoi servizi/prodotti ? Scrivimi, ne parliamo insieme e troviamo le parole giuste, quelle più adatte a chi leggerà.