L’arte contemporanea protagonista alla Casa della Cultura di Calderara
Conosco molte persone che quando sentono queste due parole, “arte” e “contemporanea”, già storcono il naso.
È questo l’effetto che, spesso, ha l’arte contemporanea ma forse è arrivato il momento di cancellare i pregiudizi e di dare una possibilità a questo tipo di arte, di darla a noi stessi.
È questa la missione di Alice Zannoni, critica e curatrice indipendente di mostre, autrice del libro “L’arte contemporanea spiegata a mia nonna”.
Il suo non è il “classico” libro di arte ma vuole piuttosto essere “una cassetta di pronto intervento” per dare a tutti gli strumenti per potersi avvicinare all’arte contemporanea.
Il 5 Luglio Alice è stata protagonista di una triplice intervista insieme agli artisti, Elisa Muliere e Stefano Ronci, che hanno realizzato le opere della prima mostra d’arte contemporanea allestita alla Casa della Cultura di Calderara da Adiacenze. Ed è di questo incontro che voglio parlare perché mi ha colpito e perché penso che tutti dovrebbero andare a visitare RAM RAM.
“RAM RAM” è il titolo della mostra che ha dato nuovi colori agli spazi della Casa, inaugurata da poco, e che ha creato un percorso di “amnesia, non memoria”.
È stata un’occasione davvero unica: poter conoscere gli artisti che hanno realizzato le opere della mostra e sentire da loro come le hanno create e che significato hanno voluto trasmettere.
Importantissimo è stato anche il contributo di Alice, perchè in fondo siamo un po’ tutti sua nonna quando andiamo ad una mostra di arte contemporanea.
Ma mentre alcuni vanno alle mostre perché spinti dalla curiosità e, magari, dalla voglia di vedere un’arte diversa da quella “classica” o “moderna”. Altri, invece, ci vanno carichi di grandi pretese e aspettative da soddisfare, pronti a criticare tutto ciò che è diverso da quella che loro ritengono sia “arte”.
Ma, come dice Stefano Ronci, l’artista, solitamente, è una persona che non si prende troppo sul serio.
Quando si va a una mostra basta semplicemente essere predisposti a vivere un’emozione: un sorriso, una risata, anche un pianto. Ridere e piangere sono gli estremi opposti dei sentimenti che una persona può provare e sono assolutamente necessari per capire l’arte.
Come faccio ad andare avanti se non provo emozione? (A. Zannoni)
La nonna di Alice ha 92 anni, non né ha una laurea né un master. Ha trascorso la vita nell’orto ed ha una forte fede religiosa. La sua fede fa sì che lei sia già predisposta emotivamente a provare emozioni e quindi anche all’arte.
È proprio tramite la fede che Alice spiega i concetti d’arte a sua nonna. Come quando cerca di spiegare perché le opere d’arte posseggono un loro valore, che va al di là di quello economico. Così come si fa un’offerta per far dire una messa, non tanto per il gesto in sé quanto per il suo valore, allo stesso modo l’arte ha un suo valore che va oltre quello economico.
Leggendo il libro si nota come la nonna di Alice sia sempre e comunque un passo avanti a lei. Ed è così, perché quando Alice chiede alla nonna cosa sia per lei l’arte, la nonna risponde così:
Tutte le cose del mondo sono arte. L’arte è nella nostra testa. La vita, da quando si nasce, è arte. (Zita Urbani, nonna di Alice)
Questo è senz’altro uno dei motivi per cui venire a questa mostra, e andare a molte altre.
Ma di cosa parla RAM RAM e perchè si chiama così?
La RAM è la memoria a breve termine dei computer, che ti permette di modificare qualcosa e poi la fa sparire, è una memoria temporanea. La ripetizione della parola RAM, invece, si rifà ai giochi di parole dei futuristi, che erano del tutto proiettati verso il futuro. Ecco perché la mostra è un percorso a metà tra l’amnesia e la memoria.
C’è uno sguardo al passato della Casa, rappresentato dalla Scuola Materna che c’era prima al suo posto e uno al futuro che potrà plasmarsi nel tempo grazie al contributo della collettività e di artisti come Elisa e Stefano.
Sentiamo da loro il racconto di come sono nate le opere che hanno realizzato appositamente per questa mostra.
Le opere della mostra raccontate dagli artisti
Stefano Ronci davanti alla sua opera “RAM RAM”:
“Ho immaginato questo luogo come un vortice che genera un moto continuo. Se questo luogo vuole portare avanti la memoria ha bisogno degli oggetti di tutta la comunità. Quegli oggetti, che mi sono stati portati, fuori non avevano più una loro collocazione, qui l’hanno ritrovata. Il filmato che viene proiettato dallo schermo mostra la tecnica della “resina su carta cerata”: si passa dalla scrittura all’astrazione. Essendo la memoria volatile recuperi l’idea e poi la perdi in un moto continuo.”
E di moto, un moto, che non è ancora in atto, parla anche “Jellyfish Volcano”, l’opera su tela di Elisa Muliere. Elisa è un’artista che, come dice lei stessa, scopre facendo, lavora sul gesto e sulla dimensione, solo dopo sulla memoria. La creazione di quest’opera la racconta così: “Ho voluto rappresentare un vulcano non ancora esploso. Sulla tela cielo e terra si colorano e si preparano all’imminente esplosione. Esplosione che è metafora di ciò che sta per succedere in questi spazi. Col quadro ho voluto dare una scossa.”
Credo proprio che Elisa e Stefano siano riusciti nel loro intento attraverso le loro opere, realizzate appositamente per la Casa della Cultura con il supporto dei fondatori di Adiacenze e abbiano davvero dato una bella scossa non solo alla Casa, ma all’intera città di Calderara di Reno.
Se visiti la mostra non puoi rimanere indifferente. Non puoi farlo perché guardando attentamente RAM RAM di Stefano Ronci sicuramente riconoscerai un mobile che prima era tuo. Non puoi farlo perché la Casa non è mai stata così viva nei momenti silenzio.
E, soprattutto, non puoi non sentire il cambiamento e lo sguardo verso il futuro che sta prendendo forma.
E se stessi pensando che non puoi apprezzare la mostra perché si tratta di “arte contemporanea” corri in libreria a comprare “L’arte contemporanea spiegata a mia nonna”.
Perché in fondo chiunque può essere la nonna di Alice prima che lei le facesse le lezioni; ma chiunque, dopo aver letto il libro non potrà non avere uno spirito diverso andando a una mostra di arte contemporanea.
Aneddoti
- Nonna Zita ha realizzato una tela alla Fontana. Una tela che ha avuto talmente tanto successo che, in casa sua, ha preso il posto di un quadro della Madonna.
- RAM RAM è anche un saluto di benvenuto thailandese. Una splendida coincidenza per una mostra che vuole costruire un percorso di memoria partendo dal passato e guardando al futuro.