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Social network per ampliare i punti di contatto con le persone

Eccomi con la seconda diretta sul tema “comunicare un’azienda online” che si è tenuta sulla mia pagina Facebook il 22 ottobre. Durante questa seconda diretta ho parlato del ruolo dei social media per comunicare un’azienda online con Federica Lamberti.

Sarah: Oggi parliamo di Social Media con Federica Lamberti, Social Media Manager che si occupa della presenza online, soprattutto sui social, di aziende e professionisti. Ciao Federica! Come stai? Dove sei adesso?

Federica: Ciao Sarah sto bene. Ti ringrazio. Sono nella mia città, a Bologna.

Devo o non devo essere online

Sarah: La scorsa volta con Laura dicevamo che decidere di essere sui social è una scelta che va fatta con consapevolezza e che serve una strategia. Se sono la titolare di una piccola azienda come faccio a capire se devo essere anche io sui social?

Federica: Mi viene da dire, innanzitutto, che è importante capire se i propri concorrenti ci sono o meno. Spesso mi capita di avere clienti che mi chiedono di essere presenti sui social proprio perché i loro concorrenti lo sono. Al giorno d’oggi fare vedere ai propri clienti che si è presenti sui Social Media è importante, viene quasi considerato come un segnale di cura e rispetto:Mi prendo il tempo per aggiornarti e raccontarti la mia azienda come se tu fossi un mio amico”.

Ovviamente non è questa la strategia ottimale, ma presidiare questi canali significa ottenere comunque più visibilità. I social, se ci pensi, sono un punto di contatto con i propri clienti, o col pubblico, non convenzionale. Sul sito presento contenuti più istituzionali o informativi, mentre sui Social media ho la possibilità di raccontare la mia azienda, giorno per giorno, utilizzando magari toni meno formali e più vicini al mio potenziale pubblico.

Quindi, per rispondere alla tua domanda, mi viene da consigliare assolutamente di esserci. Esserci però con la giusta strategia, mirata a raggiungere i propri obiettivi di business. 

C’è una frase di un famoso scrittore, Simon Sinék, che dice “le persone non acquistano ciò che fai, acquistano il perché lo fai”. Ecco, attraverso i social un’azienda ha la possibilità di raccontare il perché e soprattutto il come.

[Rivedi il video della diretta sulla mia pagina Facebook.]

Come scegliere i social network giusti

Sarah: Un aspetto che non abbiamo ancora affrontato nelle scorse dirette è: devo stare su tutti i social? Oppure una volta che ho preso la decisione devo anche scegliere i canali giusti

Federica: Dunque la risposta è chiaramente no: ci sono Social network più o meno adatti ad ogni specifica azienda. Nel corso degli anni sono nate e si sono sviluppate un sacco di piattaforme social

Ognuna di esse si è evoluta e adattata alle sempre più recenti esigenze di mercato. Basti pensare a Facebook nato per connettere persone all’interno dei college. Oggi è il social network più utilizzato al mondo e presto si potranno fare acquisti all’interno di negozi virtuali creati direttamente sulla piattaforma. 

Questi media si trasformano con grande velocità!

Quindi, una volta che si è deciso di presidiare i social è importante scegliere i canali giusti ma anche valutare e studiare tutte le loro evoluzioni. 

Nel corso del tempo magari valutare nuovi canali che inizialmente non si erano presi in considerazione. Guardate ad esempio Tik Tok, non è certamente il social adatto a tutti- ma oggi per molti brand è fondamentale posizionarsi anche qui, per raggiungere il pubblico dei giovanissimi che snobba Facebook e Instagram.

Tutto deve comunque partire da un’analisi iniziale della propria azienda: ovvero quali sono i propri obiettivi, qual è il pubblico a cui ci si vuole rivolgere, su quali canali si trova. Ma soprattutto è importante avere in mente due aspetti Cosa mi distingue dai miei concorrenti?”, “Qual è quindi il mio valore aggiunto?”.

Creare un piano editoriale per i social network

Federica: Quando abbiamo risposto a queste domande possiamo cominciare a definire la nostra strategia, tenendo presente che i social network non sono il canale giusto, o almeno, il canale più diretto per vendere.

Come diceva Laura, 3 settimane fa, se voglio vendere devo essere, ad esempio, su Google, ma se voglio intercettare la domanda latente delle persone devo presenziare i canali in cui le persone vanno per svagarsi e interagire tra loro, perchè è su questi che passeranno la maggior parte del loro tempo online e potrò quindi coinvolgerli di più.

Quindi già individuare i social tramite cui comunicare, fa parte della strategia ed è il punto di partenza. Il passo successivo è definire il piano editoriale: con quali contenuti voglio parlare al mio pubblico, in che modo voglio farlo?

Una volta che abbiamo risposto a tutte queste domande dobbiamo impostare una narrazione coerente del nostro brand o azienda. Considera però che una volta presa la decisione, ovvero decisa la narrazione che voglio impostare sui Social Network non la posso considerare come una strategia definitiva.

[Rivedi il video della diretta sulla mia pagina Facebook.]

Stare al passo con i tempi e l’attualità

Federica: Basta pensare a quello che è successo col lockdown: era impossibile mantenere un piano editoriale adeguato a un periodo normale. Le abitudini delle persone sono state stravolte completamente e così le attività di molte aziende! 

Ti faccio un esempio pratico: tra marzo e aprile mi ha contattato un nuovo cliente, un produttore di vini. L’esigenza del momento era chiaramente vendere i propri vini online: tutti i ristoranti erano chiusi, gli eventi annullati, le visite in cantina non si potevano più organizzare. 

Con loro siamo partiti con un piano editoriale ad hoc pensato per quel momento preciso che nel corso dei mesi si è inevitabilmente trasformato. Ora possiamo promuovere tutta la parte dei tour e degli eventi, ad esempio, ma stiamo comunque escludendo il mercato Americano nelle campagne per quanto riguarda la parte dei viaggi.

Quindi il piano editoriale va deciso inizialmente ma può essere modificato al verificarsi di imprevisti e novità e affiancherà la normale evoluzione di un brand o un’azienda.

Lo stesso post su tutti i social media per parlare a tutti

Sarah: Che ne dici se sfatiamo un altro falso mito? Usare i social significa creare il post perfetto e poi condividerlo su tutti i social? Ti chiedo anche – le due domande sono collegate -: cosa significa nella pratica avere una strategia?

Federica: La risposta è ni. Ogni canale ha i suoi linguaggi e il suo pubblico quindi la mia azienda dovrà comunicare in maniera differente a seconda del canale in cui è. È però vero che se sono una piccola azienda non avrò il budget per permettermi un professionista che studi tanti calendari editoriali differenti a seconda dei canali su cui voglio comunicare. Bisogna, perciò, scendere a compromessi.

Ti faccio un esempio concreto. Ho un cliente che è una grossa azienda nel settore della sicurezza per aziende, attività commerciali e privati. Chi sono i suoi clienti?

Questo è un esempio di realtà che si rivolge:

  • sia al privato, che cerca ad esempio l’impianto d’allarme per la sua abitazione 
  • sia all’azienda che può essere alla ricerca di un impianto di videosorveglianza, gestione degli accessi o deve mettere a norma i propri impianti antincendio.

Una volta individuate queste target personas, ovvero chi è il possibile acquirente, ho proposto a questa azienda dei macro temi che potevano essere interessanti per i due pubblici.

Ad esempio una rubrica che parla di bandi e finanziamenti, adatta al pubblico di aziende e professionisti, una invece che risponde alle domande frequenti di privati che hanno dubbi sugli impianti d’allarme come: “È possibile allarmare solo alcune zone o stanze della casa?”.  

Rubriche diverse per diversi social network

Federica: In questo modo ho individuato due rubriche parallele che comunicano ai diversi pubblici e danno informazioni utili ad entrambi. Sono così in grado di fornire un motivo valido alle persone per seguire i Social network di questa azienda  perché pubblicano informazioni che magari non si trovano sul loro sito.

Queste e altre rubriche faranno parte del piano editoriale che andrà a prevedere la condivisione su canali diversi. Il contenuto utile per le aziende troverà, ad esempio, spazio su Linkedin, il social dove è più facile intercettare persone che lavorano in azienda. 

Mentre le domande frequenti verranno condivise sotto forma di post su Instagram, una piattaforma più accattivante per questo pubblico, in cui sfrutterò la parte visiva. 

Su Facebook potrò, invece, pubblicare entrambi  i contenuti dal momento che dall’inizio ho stabilito che da questo social verranno condivisi tutti gli aggiornamenti e i contenuti dell’azienda, come se fosse un piccolo blog.

Quindi “Creare il post perfetto e poi condividerlo su tutti i social” è possibile ma non per tutti i contenuti e soprattutto se si fa è importante utilizzare il linguaggio proprio di quel social. Niente hashtag su Facebook, testi brevi, belle immagini e no link su Instagram, un tono più formale e professionale su Linkedin, etc…

Avere una strategia significa creare un  percorso che guida la pubblicazione di contenuti strategici volti a coinvolgere le nostre target personas per raggiungere i nostri obiettivi di business. Le target personas sono i nostri clienti ma anche tutti quelli che possono influenzare un acquisto,

Una volta costruito il piano editoriale si passa alla creazione del Calendario Editoriale mensile: ovvero decidere nel corso del mese quali contenuti pubblicherò, in quali date, su quali social e quali post/contenuti andrò a sponsorizzare.   

[Rivedi il video della diretta sulla mia pagina Facebook.]

Facebook: usare i post sponsorizzati

Sarah: Durante la prima diretta con Francesca Taddei parlavamo appunto di aziende che investono nei post sponsorizzati di Facebook. Pensi che sia importante prevedere un investimento di questo tipo?

Federica: Sì consiglio assolutamente di prevedere una parte dell’investimento per creare qualche campagna sponsorizzata per dare visibilità alla propria pagina e a qualche post. 

Da quando l’algoritmo di Facebook è cambiato, infatti, con i post organici – intendo quelli pubblicati normalmente in pagina – è possibile raggiungere un pubblico piccolissimo. Si stima che un post sia in grado di raggiungere solamente dal 3% al 10% del pubblico totale di una pagina.

Quindi è fondamentale prevedere sempre del budget per i post sponsorizzati. Le campagne Facebook, e Instagram, hanno ormai un grandissimo potenziale. Facebook ha creato uno strumento straordinario, il pixel, ovvero stringhe di codice che una volta inserite nel sito permettono di individuare le visite e i comportamenti degli utenti per fare il retargeting

Il retargeting permette di riproporre su Facebook, o Instagram, i contenuti già visti dagli utenti sul proprio sito o contenuti correlati. Pensa ad esempio quando nella pubblicità su Facebook capita di rivedere prodotti specifici che hai cercato su un sito.

Le campagne Facebook ci vengono in aiuto anche per trovare nuovi clienti. Con il modulo di acquisizione contatti posso aumentare gli indirizzi e-mail presenti nel mio database in cambio di un contenuto gratuito, o un codice sconto. Solitamente una buona strategia social prevede sempre contenuti sponsorizzati. 

Pensa che ho letto su una recente ricerca dell’Osservatorio Imprese e Covid che in quest’ultimo periodo la presenza delle aziende sui Social Media è aumentata del 65%. In futuro l’investimento in pubblicità, su questi media, non potrà che aumentare!

Instagram: il social network per tutti?

Sarah: Da qualche tempo c’è stato il boom di Instagram. Improvvisamente tante aziende e liberi professionisti hanno aperto un account su Instagram. Tralasciando per un attimo la questione per cui bisogna avere in mano dei dati per poter prendere una decisione di marketing e/o di comunicazione. Per quali settori pensi stia funzionando meglio Instagram?

Federica: Instagram è un canale che sta funzionando benissimo, e grazie alle ultime integrazioni/funzionalità ispirate da Snapchat (le storie) e da Tik Tok (i reel); è un social che sta vivendo una profonda trasformazione ed ha una potentissima attrattiva.

Come dici tu, sicuramente non è il canale adatto a tutti e prima di aprirlo bisogna analizzare bene il proprio target, avere in mente i propri obiettivi e soprattutto avere un piano per creare contenuti accattivanti e sempre freschi.

Una strategia di comunicazione per Instagram

Federica: Fare un buon lavoro editoriale su Instagram significa:

  • pubblicare foto e studiare hashtag e didascalie. 
  • creare stories ingaggianti che includano anche contenuti video e sfruttare tutte le funzionalità presenti (come i sondaggi, la chat, Domande e risposte, etc..), 
  • studiare contenuti video più lunghi per le IGTV oppure montare minivideo grazie ai nuovi Reels.

Questo per dire che stare su Instagram è un vero e proprio lavoro! E se si sceglie di stare su questa piattaforma occorre davvero investirci tanto tempo. Aprire questo canale senza avere una strategia è pressoché inutile: meglio non avere un profilo Instagram piuttosto che averlo non aggiornato.

I settori per cui questo social sta sicuramente funzionando bene sono settori in cui si utilizzava già come linguaggio principale quello visivo, video e immagini. Quindi parlo di e-commerce, moda, artigianato, profumeria e cosmetica e anche il settore editoriale/divulgativo in cui è facile interagire con le persone, chiedere i loro pareri o consigli e confezionare contenuti su misura.

Una volta si parlavo molto di User Generated Content, ovvero i contenuti realizzati dagli utenti. Oggi, soprattutto per instagram, secondo me si può parlare proprio di contenuti co-generati con gli utenti. Il rapporto tra brand e utente si è molto avvicinato grazie ai Social network e ora sono gli stessi utenti che suggeriscono e partecipano al processo di creazione dei contenuti.

[Rivedi il video della diretta sulla mia pagina Facebook.]

Linkedin: come possono usarlo le aziende

Sarah: Cosa mi dici invece di Linkedin? È un canale che può essere integrato nella strategia social di un azienda?

Federica: LinkedIn è sicuramente un canale che può essere integrato! Prima ti ho fatto l’esempio dell’azienda del settore della sicurezza .

Questo social è pensato proprio per i professionisti, quindi studiare contenuti utili in ambito professionale e raccontarli in questa piattaforma è sicuramente una buona strategia da adottare.

Come dicevo prima, la mia azienda non è solo ciò che vende ma anche come lo fa, quali sono le persone che ci sono dietro, come sono visto professionalmente. 

E raccontare tutti questi aspetti è importante per far percepire il valore aggiunto, per accorciare le distanze tra me il mio potenziale pubblico e rafforzare i rapporti con chi è invece già mio cliente. LinkedIn è sicuramente il canale giusto per farlo.

Una comunicazione integrata: non solo social

Sarah: Abbiamo approfondito molto l’ambito dei social ma per comunicare bene bastano i social? Quali consigli dai, in generale, ai tuoi clienti perché il loro modo di comunicare sia efficace, ovvero arrivi alle persone, le faccia interagire con il brand?

Federica: Per comunicare bene non bastano assolutamente i social. Come dicevo inizialmente questi sono solo uno strumento, seppur validissimo per raccontare la propria azienda e promuoverla. Tuttavia per comunicare adeguatamente la propria azienda bisogna studiare ed utilizzare una comunicazione integrata.

La mia comunicazione dovrà essere in primo luogo coerente e poi oltre ai social dovrò servirmi di molti altri strumenti. Sicuramente avere un sito ben strutturato con un blog o contenuti sempre aggiornati è il punto di partenza, il mio piano editoriale social dovrà includere anche questi contenuti e amplificarli.

Un altro canale che secondo me è fondamentale è l’email marketing, ovvero la newsletter: è uno strumento poco invadente utile per comunicare con chi mi segue, aggiornarlo sulle novità, offrire sconti dedicati. Ha il grande vantaggio di arrivare direttamente nella inbox quindi è facile che venga notata. 

Sono tantissimi gli strumenti che posso e devo usare in maniera integrata per comunicare bene la mia azienda e la loro scelta dipende appunto dalla strategia che ho impostato e da cui il piano editoriale non può prescindere.

[Rivedi il video della diretta sulla mia pagina Facebook.]

Comunicare bene sui social: il primo passo

Sarah: Qual è il consiglio che daresti a qualsiasi attività o piccola azienda – da applicare subito – per iniziare a comunicare, o comunicare meglio, sui social media?

Federica: il consiglio che voglio dare e che è applicabile fin da subito è curare le proprie pagine e profili e completarle con le informazioni che il mio pubblico vorrebbe vedere.

  • Come nel caso della scheda Google My Business, di cui hanno ampiamente parlato sia Laura sia Tatiana durante le scorse dirette, è importante avere la pagina Facebook aggiornata con gli orari, i contatti la descrizione e tutte le informazioni utili per chi mi cerca.

    Esiste ad esempio la sezione Offerte su cui posso inserire testi e immagini di prodotti che ho in offerta con validità limitata, Posso, ad esempio, utilizzare gli eventi per tenere aggiornati gli utenti interessati e raggiungere più pubblico localmente.
  • Su Instagram consiglio di: curare la propria biografia con un piccolo riassunto che definisca la nostra attività e aggiungere sempre il proprio sito e i contatti per farci trovare, curare l’aspetto delle immagini pubblicate e delle storie in evidenza – che potreste utilizzare ad esempio per presentarvi con un video.
  • Una volta sistemate queste pagine consiglio di fare mente locale, definire il proprio piano editoriale e una programmazione dei contenuti da pubblicare: in questo modo si può dedicare un giorno a settimana ai Social e programmare in anticipo le attività senza interrompere il proprio lavoro.

Se vuoi rivedere le risposte alle domande che ci sono arrivate in diretta dai un’occhiata al video sulla mia pagina Facebook.

Il ruolo degli Influencer nel 2020

Sarah: Nei giorni scorsi il nostro Presidente del Consiglio, Conte, è stato molto criticato per aver chiamato i Ferragnez – Chiara Ferragni e Fedez – per lanciare sui social un messaggio di sensibilizzazione ai più giovani riguardo all’importanza di seguire le regole anti Covid per evitarne la diffusione. Io ho una mia idea. Tu cosa ne pensi?

Federica: Conte ha attualizzato una strategia già sperimentata in passato. Come ricorda l’esperto di comunicazione politica Francesco Picchio, nel 1956 Elvis Presley venne vaccinato in diretta sulla Cbs per convincere gli americani che il vaccino per la poliomielite fosse sicuro. La storia avanza, ma le dinamiche umane restano sempre le stesse.

Una curiosità su Federica Lamberti

Sarah: Prima di salutarci scopriamo qualcosa di più su Federica. Ci racconti uno dei tuoi hobby?

Federica: Certo, allora diciamo che in questi tempi di pandemia non è facile avere hobby di gruppo… Quindi per un po’ i miei hobby sono purtroppo stati messi nel cassetto. La mia passione è sicuramente il teatro, per moltissimi anni ho infatti frequentato workshop e laboratori teatrali partecipando a diversi spettacoli. 

Oltre a questo, l’anno scorso ho iniziato a cantare in un “coro di stonati” organizzato da una scuola di musica molto conosciuta a Bologna. Abbiamo portato a teatro alcuni pezzi della Traviata e di colonne sonore di celebri film. Oggi faccio solo qualche lezione individuale di canto perchè, anche se stonata, mi piace molto approfondire questa arte.

Come puoi contattare Federica Lamberti

Se pensi di voler pianificare la tua strategia social e vuoi farti aiutare da Federica per costruirla puoi:

Per consigli sulla strategia, aggiornamenti e novità sui Social Network puoi seguire, o mettere “Mi piace”, alla sua pagina Facebook o seguire il suo profilo LinkedIn.

Ringrazio Federica per la nostra chiacchierata. Abbiamo avuto occasione di lavorare insieme ed è stato un bel progetto. Spero che tu abbia trovato consigli utili per la tua attività e spunti su cui riflettere.

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